Cinque marzo 2020. Le scuole sono state appena chiuse su tutto il territorio nazionale. Pochissimi giorni ancora e la situazione coronavirus sarebbe precipitata e si sarebbe arrivati prima alla chiusura del nord e poi (il 9 marzo) di tutta Italia.
Ma quel 5 marzo ci sono ancora dei visitatori agli Uffizi. Qualche babbo che approfitta della chiusura delle scuole per portare il figlio al museo, qualche coppia di stranieri che non sa di essere fra gli ultimi turisti dall’estero a Firenze per un tempo indeterminato.
Visitatori sparuti che si aggirano inaspettatamente da soli davanti alla Primavera o alla Venere del Botticelli. Capolavori di Tiziano o Caravaggio desolatamente soli. Preludio di quello che sarebbe successo da lì a poco.